Bulimia, Bulimia nervosa


Quanto segue è frutto di un "saccheggio" dagli opuscoli "I colori dell'animo" elaborati dal dipartimento Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda Usl della Valle d’Aosta a cui va il nostro più sentito ringraziamento.


Che cosa è la BULIMIA

Il termine bulimia significa alimentazione compulsiva.

Si può manifestare nell’ambito della anoressia nervosa o in condizioni di peso normale.

L’abbuffata è definita come un’ingestione episodica, non controllata e rapida di grandi quantità di cibo in un breve periodo di tempo.

L’episodio bulimico è concluso da dolore addominale, vomito autoindotto, sonno oppure da una interruzione sociale, ed è seguito da sentimenti di colpa, depressione o disgusto per se stesso.

E’ frequente l’utilizzo di lassativi per controllare il peso.


ASPETTI CLINICI

Questa patologia esordisce più frequentemente dopo un periodo di dieta la cui durata può essere variabile (da poche settimane a un anno o più). La maggior parte degli episodi di abbuffata è seguita da vomito autoindotto e dall’uso, meno frequente, di lassativi; alcuni pazienti usano diuretici.

La durata media di un episodio di abbuffata è di un’ora circa.

I soggetti bulimici di solito preferiscono mangiare da soli e a casa propria.

La maggior parte ha segni e sintomi di tipo depressivo.

Ha problemi con le relazioni interpersonali, con il concetto di se stesso e presenta comportamenti impulsivi associati a elevati livelli di ansia e

compulsività.

Non raro è l’abuso di bevande alcoliche e di anfetamine che sono note sostanze anoressizzanti.


EPIDEMIOLOGIA

Dalla letteratura si evince che la prevalenza di questo disturbo risulta essere dell’1-3,8 per 100 donne (dati internazionali).

L’età media all’esordio, nella maggior parte degli studi, è di 18 anni (range 12-35).


EZIOLOGIA E PATOGENESI

Una dieta rigida risulta essere il più comune fattore precipitante di un comportamento di abbuffate; nondimeno una abbuffata di notevole entità rappresenta un fattore precipitante del comportamento di induzione del vomito.

Frequentemente si osserva una comorbidità tra bulimia nervosa e disturbi affettivi e abuso di alcolici o di sostanze.

Esistono infine prove sostanziali che i disturbi personalità intesi come patologie del carattere sono comunemente associati alla bulimia nervosa.


TRATTAMENTO

Negli ultimi 15 anni vi è stato un proliferare di studi sul trattamento della bulimia nervosa, a differenza del numero ridotto di studi sul trattamento della anoressia nervosa: ciò è probabilmente dovuto alla maggiore frequenza della prima e al fatto che il disturbo può essere di norma trattato ambulatorialmente.

Specifiche tecniche terapeutiche, come la terapia comportamentale, la terapia cognitiva, la terapia psicodinamica e la terapia psicoeducativa sono state condotte sia in forma individuale sia di gruppo.

Per quanto riguarda la terapia farmacologica negli ultimi anni si utilizzano gli antidepressivi, i quali migliorano il tono dell’umore e riducono i sintomi psicopatologici come la preoccupazione per la forma ed il peso corporeo.