Riportiamo qui l'artico di Sara de Carli pubblicato il 22 dicembre 2015 su "VITA" (clicca qui per l'accesso diretto al sito)


Isee e disabilità, il pressapochismo dei parlamentari di Sara de Carli


Si trascinano gli echi della discussione che per un’ora, sabato, c'è stata alla Camera sul nuovo Isee. Con poca utilità per le persone con disabilità. Il Pd intanto, davanti al can can, realizza un video per rispondere alle accuse.

Molinari (ex M5S) al Senato aveva presentato l’emendamento 25.0.10, semplice e diretto: «a decorrere dal 2016 le indennità di accompagnamento e le pensioni di invalidità sono escluse dal calcolo dell’ISEE». Silenzio. Poi alla Camera, direttamente in Aula, ci riprova Giorgia Meloni: «l’emendamento presentato da Fratelli d’Italia dice una cosa semplice: esentiamo dai parametri per il calcolo dell’ISEE, cioè della ricchezza con la quale le famiglie accedono ai servizi sociali, l’indennità di accompagnamento e la pensione di invalidità». Si scatena il putiferio.

L’Aula ne discute per un’ora, sabato, con Forza Italia che sottoscrive l’emendamento di Fratelli d’Italia, tutto il gruppo parlamentare MoVimento 5 Stelle che mette la firma a questo emendamento e singoli deputati – tra cui Ileana Argentin e Paola Binetti – che annunciano di voler votare a favore. SEL dichiara di condividere l’impianto dell’emendamento ma di astenersi dal voto perché le risorse per coprire l’intervento (3 milioni di euro, dice l’emendamento della Meloni, non si capisce come siano calcolati) vengono sottratte all’accoglienza per i profughi.

Ora, il nuovo Isee è entrato in vigore il 1 gennaio 2015, un anno fa. Il fatto che esso computi come reddito anche gli emolumenti economici ricevuti da uno qualsiasi dei componenti il nucleo familiare per invalidità e/o condizione di disabilità o non autosufficienza, è sotto accusa da allora. Ci sono tre sentenze del Tar del Lazio che hanno dichiarato illegittimo il computo di queste componenti nell’ISEE (sentenze che nonostante fossero immediatamente esecutive il Governo non ha mai attuato) e siamo in attesa ad horas di una sentenza definitiva del Consiglio di Stato in materia. Ciononostante, mai fino ad oggi il Parlamento aveva affrontato la questione.

Lo ha fatto ora con un emendamento che «brilla per approssimazione», dice Carlo Giacobini in un articolo su Superando: perché escludere dal computo ISEE indennità di accompagnamento e pensione di invalidità (citati) e sciattamente lasciare che siano computate le indennità di frequenza (riconosciute a molti minori con disabilità), gli assegni agli invalidi parziali, le pensioni sociali, le indennità e le pensioni agli invalidi per lavoro? Per creare «“figli e figliastri”»? O perché in realtà interessava altro?

Di fatto la discussione alla Camera (qui lo stenografico) si è ridotta - sempre per dirla con Giacobini - «a un battibecco nel quale si parla di “bisogni”, ma mai di diritti». Matteo Mantero, M5S, ha addirittura affermato che «state togliendo sgravi alle persone più deboli», dimostrando di non sapere neanche cosa sia l’Isee. Achille Totaro ha spostato immediatamente la questione: «Voi potete utilizzare le risorse come meglio credete: per darle ai clandestini, per darle ai profughi, a chi volete, però prendetevi la responsabilità di quello che state facendo, che è una responsabilità molto grave». Spiace anche che persino onorevoli sensibili e competenti in materia accanto ai contenuti abbiano ritenuto necessario fare cenno alle loro vicende personali, come se parlando di disabilità fosse sempre necessario sollecitare emotivamente la pietas dei politici o dell’opinione pubblica (Eugenia Roccella ha detto «ho vissuto una situazione personale, a casa mia, di una persona in stato vegetativo e di disabilità profonda per lunghi anni, quindi conosco bene la situazione»). Davide Crippa (M5S) ha addirittura proposto di «fornire un IBAN» dove i privati cittadini volonterosi – parlamentari in primis - possano versare donazioni per dare copertura all’emendamento.

Su Facebook sta girando un post che sostiene che «il nostro Governo ha illustrato le novità tanto attese sulla legge di stabilità 2016: abolizione tassa su yacht di lusso; bonus fiscale ai calciatori; decreto salva banche; bancomat per caffè ( finalmente ....); e tassazione su indennità di accompagnamento e pensione di invalidità per tutti i disabili. Per la prima volta nella storia della Repubblica italiana viene deciso di tassare questi sussidi già per altro totalmente inadeguati per chi necessita di assistenza H 24, per i malati gravi e gravissimi». Anche contesando il nuovo Isee, ci vuol poco a capire che non è così.

Ma c’è ancora una “perla”, che viene da Andrea Colletti deputato del M5S che su Facebook ha scritto: «Indovinate chi fa intervenire il PD per danneggiare i disabili e tutte le loro famiglie? Proprio una deputata disabile! Perchè l'ipocrisia di questo partito-azienda è quello di fregarsene dei diritti delle persone pensando che possano fare tutto ciò che vogliono solo perché hanno queste "minoranze" (così sono considerate da loro) nei loro scranni. E così […] abbiamo la Deputata Coccia, disabile, che difende una norma che va contro i diritti dei disabili, ed anzi offende tutte quelle famiglie che hanno una persona disabile al loro interno».

Bene, bravi, bis. E tutto questo, giova a qualcuno?

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