In questo accidentato percorso le famiglie vengono lasciate sole, spesso colpevolizzate, quasi sempre rimbalzate tra ambulatori, servizi psichiatrici di diagnosi e cura (Spdc), centri psico-sociali (Cps), in una situazione di grande carenza di risorse e strutture, spesso paradossale.
Qualche esempio? Dopo che l’ambulatorio di Lissone è stato spostato a Carate Brianza, il Comune ora avrebbe identificato uno spazio per un nuovo ambulatorio, la fabbrica ex Montana, dove sorge attualmente la nuova AST, ma la stessa AST non riesce a recuperare i fondi necessari per avviarlo.
I membri dell’associazione denunciano inoltre l’esiguità di posti letto nei reparti di ricovero psichiatrico, a partire da quello presente all’ospedale S.Gerardo di Monza, così come la carenza di punti di ascolto sul territorio e di comunità esterne che possano accogliere i malati dopo il ricovero ospedaliero. Altro punto problematico è quello del consenso informato: come è possibile pretenderlo da un paziente psichiatrico? E ancora lo scarso supporto alla ricerca sulle malattie psichiatriche, e la mancanza di un pronto soccorso psichiatrico in ospedale, tema sul quale l’associazione Giulia e Matteo ha deciso di dare battaglia.
Insomma, occorrono più risorse, e amministrate meglio dalle istituzioni.
Qualche buona notizia
Lo scenario delineato dai membri dell’associazione è decisamente problematico, ma ci sono anche alcune piccole buone notizie che possono forse aiutare ad aprire spiragli di speranza.
A partire dalla stessa costituzione dell’Associazione Giulia e Matteo, che propone ai familiari un percorso di auto-mutuo aiuto, di ascolto e di consiglio anche nel modo concreto di rapportarsi con le istituzioni. Portando avanti nel contempo denunce e richieste concrete di maggiore assistenza e risorse.
Altra buona notizia è la vicinanza e il supporto offerto da parte del comune di Lissone, nella persona della dott.ssa Mariani, assessore alle Politiche Sociali, e dello stesso sindaco Concettina Monguzzi, che nel giro di pochi mesi hanno fornito all’Associazione Giulia e Matteo una sede in cui riunirsi: si trova in via Volturno 3, presso le scuole Dante, e il primo sabato di ogni mese vi si svolgeranno gli incontri dei gruppi di auto-mutuo soccorso, aperti a tutti coloro che vorranno partecipare.
Ancora: l’esistenza di alcune storie positive, come quella di Carlo (nome di fantasia) che ha trovato finalmente il ‘suo’ posto in una casa famiglia e in una comunità diurna in cui conduce una vita serena, svolgendo piccoli lavori e attività che lo mettono a suo agio.
Da ultimo, la prossima collaborazione con la Fondazione Stefania, una realtà ben conosciuta e consolidata nel mondo dell’assistenza socio-sanitaria lissonese, che ha voluto coinvolgere, tra le altre associazioni, anche l’Aps Giulia e Matteo per contribuire alla collaborazione con gli sportelli di prossimità. “Collaboreremo con la rete Fianco a Fianco della Fondazione Stefania per sensibilizzare le famiglie dei pazienti con disagio psichiatrico sul tema dell’Amministrazione di Sostegno e per affiancare le stesse nell’espletamento delle pratiche relative”, spiega Simona Monguzzi, vicepresidente dell’associazione.
Insomma la finestra della speranza è pronta ad aprirsi. L’appuntamento è per sabato 29 ottobre, alle ore 21, a Palazzo Terragni. E il primo sabato di ogni mese, dalle 10 alle 12, in via Volturno 3, i membri dell’associazione saranno pronti ad accogliere chi vorrà venire a trovarli.



