di Elisabetta Pioltelli

Nasce l'associazione Giulia e Matteo: sostiene le famiglie di chi ha disturbi di comportamento.

Il sodalizio creato da persone che hanno vissuto sulla loro pelle questi problemi e vogliono aiutare chi deve gestire situazioni difficili.

Dare voce, supporto e riferimento a chi non è affiancato a dovere nella complessa vita quotidiana accanto ad un ammalato psichico, richiamando gli organi legislativi ed amministrativi dello Stato  e gli enti pubblici locali, affinchè venga rispettata la legislazione vigente in materia.

Spesso infatti i famigliari non riescono ad interagire efficacemente con le istituzioni , per cercare di ottenere ciò che, sulla carta, dovrebbe essere garantito di diritto: e spesso i famigliari, per paura o verggna, non parlano del loro disagio. E intercettare i casi è sempre più difficile.

Medici, psicologi ed un avvocato 

Nasce così, a Lissone, l'associazione di promozione sociale "Giulia e Matteo" per la tutela delle persone con disturbi del comportamento e delle loro famiglie.

Si tratta di un gruppo di famigliari ed amici di pazienti psichiatrici che hanno deciso di mettere a disposizione il proprio tempo e la propria esperienza  in favore di coloro che si trovano ad intraprendere, o a proseguire, il difficile cammino accanto ad una persona affetta da disturbi del comportamento.

Tra i soci fondatori vi sono medici, psicologi ed un avvocato, disponibili a fornire l'aiuto necessario per affrontare le problematiche che possono scaturire dalla gestione del malato con i dipartimenti di salute mentale(DSM) e vari enti preposti alla cura del paziente psichiatrico.

"Vogliamo difendere i diritti degli ammalati psichiatrici così come richiamato dalla Convenzione dell'ONU- spiega il consigliere Attilio Monguzzi - e fornire supporto a tutti coloro che si adoperano per garantire loro una adeguata assistenza.

Purtroppo ciò che recita la Convenzione dell'ONU sui diritti delle persone con disabilità(".. fornire servizi sanitari il più vicino possibilealle comunità in cui vivono le persone") nella realtà dei fatti si scontra con situazioni quasi all'opposto. E le famiglie sono sempre più sole".

L'associazione che ha sede legale in via Verdi 46 (www.giuliaematteo.org) va quindi a toccare un settore molto delicato.

"Vogliamo dare voce e sostegno alle famiglie a promuovere le azioni necessarie per ottenere un'adeguata assistenza ai malati" spiega la presidente Francesca Mannucci. Il sodalizio è costituito da persone che hanno vissuto o vivono un'esperienza famigliare di questo tipo. In Lissone, la quotidianità di chi vive accanto ai malati psichici è fatta anche di spostamenti disagevoli verso i luoghi di cura e assistenza.

Disagi notevoli

"I disagi reali che vivono le famiglie lissonesi sono notevoli - spiega Giovanni Ubezio - da quando hanno chiuso l'ambulatorio psichiatrico in città (2012) ed al quale si rivolgevano circa 350 pazienti , adesso le famiglie si devono recare a Carate, ed è molto complicato".

Da qui la richiesta di poter riottenere il servizio a livello locale e non a caso i colloqui intercorsi tra l'associazione  e l'amministrazione comunale sono tutt'altro che recenti. Già da quando la palazzina ex Montana era cantiere , le famiglie chiedevano che proprio in via Don Minzoni venisse riaperto l'ambulatorio psichiatrico.

La palazzina ex Montana è nel frattempo diventata sede Asl, ma ai malati psichiatrici ci pensa?_______________________________________________________

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