SALUTE MENTALE, IL RAPPORTO SUI PAZIENTI PSICHIATRICI DEL MINISTERO:

I NUMERI

I servizi di psichiatria, rappresentano uno dei capisaldi del Servizio Sanitario Nazionale in considerazione del fatto che i servizi offerti a partire dagli anni ’60, con il superamento dei manicomi e l’introduzione della psichiatria di comunità, sotto l’egida dei dipartimenti di salute mentale, (183 lungo l’intera Penisola), sono inseriti in una filiera che negli anni ha portato al ricorso ai ricoveri soltanto nelle situazioni più gravi.

Il ministero della Salute ha pubblicato di recente il rapporto sulla salute mentale 2016; gli utenti psichiatrici assistiti dai servizi specialistici nel corso del 2016 sono stati 807.035, di cui 349.176 entrati in contatto per la prima volta durante l'anno con i Dipartimenti di salute mentale. L'89,8% di queste ultime ha avuto un contatto con i servizi per la prima volta nella vita (first ever, pari a 310.031 unità).

Gli utenti nel 54% dei casi, sono di sesso femminile, mentre la composizione per età riflette l'invecchiamento della popolazione generale, con un'ampia percentuale di pazienti al di sopra dei 45 anni (66,9%). In entrambi i sessi risultano meno numerosi i pazienti al di sotto dei 25 anni mentre la più alta concentrazione si ha nella classe 45-54 anni (25,1% nei maschi; 23,4% nelle femmine); le femmine presentano, rispetto ai maschi, una percentuale più elevata nella classe over 75 anni (7,6% nei maschi e 12,4% nelle femmine).

I tassi degli utenti trattati per gruppo diagnostico evidenziano importanti differenze legate al genere. I tassi relativi ai disturbi schizofrenici, ai disturbi di personalità, ai disturbi da abuso di sostanze e al ritardo mentale sono maggiori nel sesso maschile rispetto a quello femminile, mentre l'opposto avviene per i disturbi affettivi, nevrotici e depressivi. In particolare per la depressione il tasso degli utenti di sesso femminile è quasi doppio rispetto a quello del sesso maschile (28 per 10 mila abitanti nei maschi e 47 per 10 mila abitanti nelle femmine).

Le prestazioni erogate nel 2016 dai servizi territoriali ammontano a 11.860.073 con una media di 15,4 prestazioni per utente: il 77,6% degli interventi è stato effettuato in sede, l'8,2% a domicilio e il resto in una sede esterna. Si registrano 108.847 dimissioni dalle strutture psichiatriche ospedaliere pubbliche e private; 7.963 trattamenti sanitari obbligatori nei Servizi psichiatrici di diagnosi e cura; 575.416 accessi al pronto soccorso per patologie psichiatriche, che costituiscono circa il 2,8% del numero totale di accessi al pronto soccorso a livello nazionale.

Quanto al consumo di farmaci in regime di assistenza convenzionata, per gli antidepressivi la spesa lorda complessiva è di oltre 338 milioni di euro con un numero di confezioni superiore a 34 milioni. Per gli antipsicotici la spesa lorda complessiva è superiore a 68 milioni con un numero di confezioni che sfiora i 5 milioni.

Per la categoria farmaceutica dei sali di Litio la spesa lorda complessiva è di circa 3,7 milioni di euro con un numero di confezioni pari a 904.764. La spesa lorda complessiva degli antidepressivi in distribuzione diretta è di 1,5 milioni di euro con un numero di confezioni pari a circa 661 mila. Per gli antipsicotici 114 milioni con un numero di confezioni pari a 6,2 milioni. Per la categoria Litio di oltre 68 mila euro con un numero di confezioni superiore a 34 mila. Il costo medio annuo per residente dell'assistenza psichiatrica, territoriale e ospedaliera, nel 2016 è di 75,5 euro.

Il costo complessivo dell'assistenza psichiatrica territoriale ammonta invece a 3.605.794 euro, di cui 1.725.712 per l'assistenza ambulatoriale e domiciliare, 472.217 per l 'assistenza semiresidenziale e 1.407.865 per l'assistenza residenziale. Infine la dotazione complessiva del personale dipendente all'interno delle unità operative psichiatriche pubbliche, al 31 dicembre 2015, risulta pari a 31.586 unità. Di queste il 18,6% è rappresentato da medici (psichiatri e con altra specializzazione), il 6,7% da psicologi, il 44% da personale infermieristico, seguita dagli Ota/Oss con quasi il 9,4%, dagli educatori professionali e tecnici della riabilitazione psichiatrica pari al 6% e dagli assistenti sociali con il 4,3%.

Dr. Roberto Dominici