Ansia, Sindromi Ansiose


Quanto segue è frutto di un "saccheggio" dagli opuscoli "I colori dell'animo" elaborati dal dipartimento Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda Usl della Valle d’Aosta a cui va il nostro più sentito ringraziamento.

COS’E’ L’ANSIA

Provare ansia è un vissuto frequente e, si potrebbe sostenere, si tratta di un’emozione di importanza vitale per gli esseri umani.

In realtà è un’esperienza comune a tutti gli esseri viventi in quanto, di fronte ad un pericolo o ad una minaccia, la reazione definita ansia permette all’organismo di mettersi in una condizione di allerta particolare, di vigilanza estrema, di possibilità di anticipazione del pericolo prima ancora che questo sia identificato.

L’animale, così allertato, si pone in una condizione che predispone al combattimento o alla fuga, a seconda della peculiarità della specie, fino, in alcuni casi, al blocco assoluto motorio.

Di norma l’ansia è un’esperienza di breve durata, finalizzata ad una adeguata reazione allo stimolo esterno.

Talvolta l’ansia diventa sproporzio nata allo stimolo e si assiste, allora, alla comparsa di manifestazioni definite “patologiche” che peggiorano l’adattamento dell’individuo all’ambiente esterno.

MANIFESTAZIONI DELL’ANSIA

L’ansia si manifesta, di norma, su tre livelli:

● Il livello comportamentale,

● Il livello fisico,

● Il livello psichico.

Sul piano comportamentale l’ansia si manifesta come uno stato di grave agitazione interna, inspiegabile ed ingravescente, che induce a com- portamenti di fuga e/o di evitamento.

Sul piano fisico si assiste ad una gamma di sintomi estremamente variabile: i più comuni sono a carico di organi viscerali di importanza vitale quali cuore, polmone, stomaco, intestino.

In particolare possiamo riscontrare effetti a carico del cuore quali alterazioni del battito cardiaco (sia come ritmo che come quantità)o del circolo sanguigno (in genere

innalzamenti della pressione), dell’apparato respiratorio (difficoltà a respirare, accelerazione del ritmo del respiro, tendenza a respirare in fretta e più superficialmente oppure necessità di respiri profondi) e dell’apparato gastroenterico (diarrea e/o stitichezza, nausea, vomito, difficoltà di gestione in genere).

Altre manifestazioni possono interessare la muscolatura (tremori, tensione, rilassamento), la percezione del dolore (mal di testa, senso di oppressione al torace, perdita di sensibilità, dolori muscolari), la salivazione (di norma sensazioni di bocca asciutta).

Sul piano psichico l’esperienza più drammatica è quella di essere sul punto di impazzire o di morire; altre volte si esperisce il vissuto di una grave patologia organica (avere un infarto o un ictus cerebrale) oppure di perdere il controllo sulla propria psiche o sul proprio corpo: altre volte si assiste ad un vissuto di riduzione delle capacità di memoria o di concentrazione.

Di solito chi vive una determinata esperienza ansiosa tende a riprodurla in occasione delle crisi d’ansia, per cui è di estrema importanza riconoscere il “proprio modo di reagire all’ansia”. In questo modo la manifestazione ansiosa sarà meno minacciosa e più comprensibile, permettendo, fra l’altro, una controreazione adeguata.

Dobbiamo sempre ricordare che, all’origine, l’ansia è un’emozione normale e fondamentale per la sopravvivenza e che dovrebbe essere ricondotta ad una proporzione adeguata alle eventuali cause che la scatenano al fine di poterla utilizzare in modo costruttivo.

L’ANSIA PATOLOGICA

Se oltrepassa determinati limiti o livelli l’ansia può divenire patologica e quindi sinonimo di disturbo psichic

L’ansia è disturbo psichico quando:

- si manifesta senza che esista un motivo apparente, perde quindi la sua caratteristica di reazione agli eventi esterni;

- si presenta con frequenza o intensità eccessiva;

- ha durata eccessiva;

- conduce a comportamenti di evitamento interferendo con i ritmi della quotidianità della vita con conseguente peggioramento del la qualità della vita stessa;

- provoca un forte disagio psichico;

- causa perdita di controllo delle proprie reazioni.

FREQUENZE

Gli studi nazionali ed internazionali calcolano che circa il 10-15% della

popolazione sia affetto da disturbi d’ansia, escludendo, da tale calcolo,

l’ansia come sintomo di altre patologie psichiatriche quali la depressione o le psicosi in genere.

Questo dato colloca le sindromi ansiose al secondo posto, dopo la depressione, fra i disturbi psichici più diffusi nel mondo intero.

Di solito le sindromi ansiose colpiscono molto di più il sesso femminile di quello maschile.

E’ dimostrato che disturbi ansiosi protratti nel tempo possono causare manifestazioni depressive oppure indurre ad abuso di alcool o di sostanze stupefacenti.

ASPETTI CLINICI

I disturbi d’ansia di interesse psichiatrico sono fondamentalmente tre:

- il disturbo di ansia generalizzata (G.A.D.);

- il disturbo da attacchi di panico (D.A.P.);

- il disturbo fobico.

- Il disturbo di ansia generalizzato si sviluppa in modo lento e progressivo: può, per mesi, caratterizzarsi solo come una situazione di tensione, di preoccupazione costante o di inquietudine.

Questi vissuti psicologici si associano a disturbi fisici quali insonnia, sintomi gastrici o intestinali.

Possono essere correlati a irritabilità, irrequietezza, incapacità a rilassarsi e ad accettarsi. Frequenti sono le sensazioni di inadeguatezza e di incapacità o i timori immotivati per il futuro.

Tale condizione, che investe la totalità delle esperienze e non un settore definito, può compromettere, in modo continuo, la qualità della vita.

- Il disturbo da attacchi di panico è invece caratterizzato da manifestazioni esplosive, di brevissima durata, improvvise, caratterizzate da un senso di morte imminente o di disastro inevitabile.

Queste sensazionisono accompagnate da un quadrodi sintomi appariscente con palpitazioni, dolori cardiaci e muscolari, vertigini, senso di soffocamento,

timore di perdere il controllo, paura di impazzire o di morire.

Chi ha sperimentato un attacco di panico tende a preoccuparsi del fatto che possa ripetersi, provocando, con questa “ansia anticipatoria”, la possibilità di una reale ripetizione.

- Il disturbo fobico è caratterizzato dalla focalizzazione dell’ansia su determinate condizioni o su oggetti particolari.

Le fobie si possono sviluppare nei confronti di animali, di situazioni, di oggetti, di luoghi o di rapporti interpersonali (in quest’ultimo caso si parla di “fobia sociale”).

Chi è affetto da problematica fobica cerca di contenere il livello di ansia attraverso dei meccanismi di evitamento: tende cioè ad evitare l’oggetto, la situazione, l’animale che potrebbe scatenare lo stato d’ansia acuto.

Anche questo comportamento, oltre ad accrescere l’ansia, compromette la qualità della vita sia dell’individuo che dei suoi famigliari, che spesso vengono sottoposti alle stesse limitazioni o agli stessi rituali del congiunto affetto da sindrome Fobica.

LE CAUSE

Come sempre, in campo psichiatrico, non si può parlare di una sola causa, ma piuttosto di un insieme di cause che, in modo variamente articolato, intervengono nel provocare e nel produrre il disturbo.

Volendo identificare alcune delle molteplici cause che provocano l’insorgere di disturbi d’ansia possiamo elencare:

- stress psichico improvviso o protratto nel tempo;

- esperienze negative infantili che costituiscono una base per lo sviluppo di un comportamento ansioso;

- mancato apprendimento di capacità comportamentali di reazione ad eventi esterni negativi;

- patologie organiche (ad es. ipertiroidismo):

- predisposizione ereditaria alla reazione ansiosa.

Normalmente, nelle situazioni di patologie ansiose, si assiste alla concomitanza di più di una delle cause elencate.

LE TERAPIE

Le sindromi ansiose possono essere curate efficacemente ed esistono vari presidi terapeutici che possono essere utilizzati.

Il primo è rappresentato dall’attività fisica o dal confrontarsi con altre persone con lo stesso problema all’interno di gruppi di auto-aiuto, che, fra l’altro, offrono la possibilità di conoscere meglio la patologia e di superare l’isolamento.

Anche le tecniche di rilassamento come il training autogeno o la terapia cranio-sacrale rappresentano uno dei modi per affrontare il disagio dovuto all’ansia.

Vi sono poi interventi più strutturati quali l’intervento farmacologico, che

si avvale, a seconda dei casi, di farmaci ansiolitici o antidepressivi, oppure le varie tecniche psicoterapiche (relazionale, comportamentale, psicoanalitiche, ecc.).

Sovente è la combinazione di varie tecniche terapeutiche, ad esempio farmacoterapia e psicoterapia, che consente di ottenere un risultato

positivo, sia come intervento immediato che come cambiamento duraturo nel tempo.

Torna al dizionario

Torna alla home page