Paranoia, Sindrome paranoide

Quanto segue è frutto di un "saccheggio" dagli opuscoli "I colori dell'animo" elaborati dal dipartimento Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda Usl della Valle d’Aosta a cui va il nostro più sentito ringraziamento.


COS’E’ LA PARANOIA

Kraepelin nel 1899 definì la Paranoia come un insidioso sviluppo di un sistema delirante permanente e incrollabile originato da cause interne, in assenza di altri disturbi psicopatologici.

Nel corso della storia della Psichiatria, vari autori si contrapposero nel confermare o disconermare l’autonomia diagnostica della Paranoia nei confronti della Schizofrenia.

Allo stato attuale si ritiene che la paranoia, denominata nei moderni trattati Disturbo paranoide o delirante, abbia una sua autonomia nosografica, distinguendosi dalla Schizofrenia per l’assenza di sintomi quali allucinazioni uditive o visive, eloquio disorganizzato, comportamento bizzarro e per la minore menomazione del funzionamento lavorativo e sociale.


MANIFESTAZIONE DELLA PARANOIA

L’età di esordio dei primi sintomi è variabile dall’adolescenza all’età avanzata. Il decorso del disturbo è per lo più cronico, benché spesso si manifesti un andamento altalenante della preoccupazione per le convinzioni deliranti.

La caratteristica essenziale del Disturbo paranoide è il delirio, cioè una falsa convinzione basata su erronee deduzioni riguardanti la realtà esterna, convinzione che viene fermamente sostenuta contrariamente a quanto tutti gli altri credono e a quanto costituisce prova ovvia e incontrovertibile della verità del contrario.

Ad esempio una persona può sviluppare gradualmente la convinzione

di essere vittima di una cospirazione, di essere ingannato, spiato o seguito in disaccordo con ogni indagine o prova evidenziata o ribadita da chi gli sta intorno.

Le convinzioni deliranti spesso determinano problemi sociali, coniugali o lavorativi.

Tuttavia il funzionamento psicosociale non è compromesso come nella Schizofrenia e non si apprezzano stravaganze o bizzarrie comportamentali.

Accanto al delirio sono presenti il più delle volte delle idee di riferimento, cioè delle interpretazioni speciali per eventi casuali; tali pensieri sono in genere coerenti con le convinzioni deliranti.

L’umore del soggetto paranoide è disforico ed irritabile relativamente alle tematiche deliranti.

Possono manifestarsi rabbia, comportamenti litigiosi o violenti a causa principalmente dell’isolamento in cui sente di trovarsi la persona che vive nel suo mondo delirante.

L’ambiente culturale o religioso del soggetto deve essere tenuto in considerazione nel valutare la possibile presenza di un Disturbo paranoide. Certi ambienti culturali hanno convinzioni ampiamente condivise che possono essere considerate deliranti in altri contesti.

Molti soggetti affetti da Disturbo paranoide presentano, nel corso della loro vita, uno o più episodi di Depressione grave.


FREQUENZA

Il disturbo paranoide è relativamente poco frequente, si ritiene che sia responsabile all’incirca dell’1-2% dei ricoveri in strutture di salute mentale.

Le stime più attendibili affermano che la prevalenza di questo disturbo nella popolazione si attesti intorno allo 0.03%. Visto l’esordio in età matura, il rischio di morbilità durante la vita è tra lo 0.05% e lo 0.1%


ASPETTI CLINICI

Si distinguono classicamente cinque tipi di Disturbo paranoide, sulla base della tematica delirante predominante:

- erotomanico: il tema centrale del delirio è la convinzione che un’altra persona, di solito di classe sociale superiore, sia innamorata del soggetto. Sono comuni le lettere, i doni, le chiamate telefoniche attraverso cui la persona oggetto del delirio viene importunata. La maggior parte degli individui affetti da questo tipo di delirio sono donne.

- di gelosia: il tema principale del delirio è la convinzione che il proprio coniuge o amante sia infedele. Piccoli indizi, interpretati come prove evidenti, portano il soggetto ad intervenire contro l’infedeltà immaginaria, restringendo l’autonomia del coniuge o seguendolo segretamente. Tale tipo è frequentemente associato ad una condizione di alcolismo cronico.

- di grandezza: il tema principale è la convinzione di possedere un certo talento o una certa intuizione o di avere fatto qualche importante scoperta. A volte il contenuto del delirio di grandezza può essere di natura religiosa, cioè la persona crede di essere depositaria di un messaggio speciale ricevuto da una divinità.

- di persecuzione: la convinzione delirante principale consiste nel sentirsi vittima di una cospirazione, di essere spiato, seguito, drogato od ostacolato da persone maligne. Spesso i soggetti affetti da delirio persecutorio si appellano alla magistratura per ottenere giustizia o, pieni di collera e risentimento, si scagliano contro i propri persecutori.

- somatico: il tema delirante centrale riguarda le funzioni del corpo o le sensazioni inerenti. Il soggetto può essere convinto di emettere un cattivo odore, di avere un’infestazione di insetti sotto la pelle o di avere un organo interno non funzionante. Ne derivano spesso richieste di accertamenti medici diagnostici che, anche se negativi, non intaccano la convinzione delirante.


CAUSE

Alcuni studi hanno provato che il Disturbo paranoide è più frequente fra i parenti di soggetti affetti da Schizofrenia.

Si ritiene che alcuni tratti personologici quali alto concetto di sé, orgoglio, abnorme sentimento di certezza, pensiero cavilloso e preciso siano predisponenti all’instaurarsi di un Disturbo paranoide.

Non sono state evidenziate finora alterazioni cerebrali morfologiche o chimiche specifiche del Disturbo paranoide.


TERAPIA

Difficilmente un soggetto con un Disturbo paranoide si reca spontaneamente  da uno psichiatra, essendo convinto di non essere affetto da alcuna alterazione psichica.

Spesso, invece, sono i familiari o le forze dell’ordine a porre in evidenza la situazione psicopatologica.

L’intervento psicofarmacologico, allora, concordato o  imposto tramite Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO), si avvale essenzialmente dei farmaci Neurolettici.

Dal punto di vista relazionale, nei confronti del soggetto paranoide è importante tenere presente alcune regole fondamentali:

- bisogna cercare di contenere sufficientemente le proiezioni senza confermarle o disconfermarle, cioè ascoltare ed accettare il punto di vista del malato che tende, a causa del suo disturbo, a proiettare sugli altri ogni parte “cattiva”;

- è importante empatizzare con lui mantenenendo però una giusta distanza e comprendendo la sofferenza legata all’unicità della sua visione del mondo;

- bisogna stare attenti a non alimentare sospetti ed agire nei suoi confronti nella maniera più chiara possibile.

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