Lettera della Dott.ssa Francesca Mannucci 

L’articolo dice testualmente:

" il nostro settore della Salute Mentale è una reale anomalia positiva nel panorama dei Paesi occidentali avanzati.

Con il numero di posti letto più basso dei Parei OCSE e una frequenza di TSO inferiore di 20 30 volte a quelle dei paesi anglosassoni e scandinavi l'Italia ha mostrato da lungo tempo che è possibile fare a meno degli ospedali psichiatrici e recentemente anche degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari "

Questa lunga citazione illustra, apparentemente, un panorama di cure appropriate che ottengono buoni risultati.

Ma un numero basso di posti letto non è necessariamente un sintomo di buona assistenza! Sarebbe anche il caso di pensare come mai, dopo tanti anni dalla nostra legge di riforma (era il 1978) nessuno ancora ci imita chiudendo gli ospedali psichiatrici.

Le attività di inclusione sociale, enfatizzate nell’articolo,  non dovrebbero escludere una diagnosi, una prognosi, eventualmente una terapia farmacologica e valutazione dei risultati.

Le terapie farmacologiche andrebbero iniziate e valutate per settimane all'interno di ospedali e non nelle case dei famigliari.

Inoltre non ci sembra strano chiedere anche studi e ricerche nell'ambito delle malattie mentali (ovviamente tali studi possono essere effettuati solamente in strutture organizzate in cui i pazienti possono essere effettivamente monitorati).

Il TSO è usato poco (per motivi ideologici e di effettiva cronica mancanza di posti letto) e quindi non ci dice nulla della qualità delle cure erogate; non si hanno neppure riscontri del fatto che sia usato in modo appropriato.

Queste osservazioni potrebbero appararire una presa di posizione aprioristica contro le idee espresse nell’articolo del Dott. Storace, purtroppo sono frutto della drammatica vicenda vissuta da mia figlia

Mia figlia Giulia, con una una lunga storia di malattia mentale e di ricoveri,  nel giugno 2014 fu ricoverata presso SPDC di Monza.

Dopo circa dieci giorni fu dimessa con una nuova terapia: a un anti psicotico fu aggiunto il Litio da assumere 3 volte al giorno.

Come è ben noto in medicina, il litio deve arrivare un un giusto dosaggio, infatti la dose terapeutica e quella tossica sono abbastanza vicine e quindi è necessario un monitoraggio puntuale e costante.

Come si può immaginare non è facile far assumere regolarmente una terapia complessa ad una persona non troppo collaborante.

In sostanza non ci fu nessuna valutazione degli effetti del nuovo farmaco e del risultato  ottenuto.

In vera difficoltà Giulia nel mese di Agosto si recò due volte in Pronto Soccorso per avere aiuto e gli psichiatri non trovarono motivi per ricoverarla: a metà settembre si è suicidata.

Vediamo quindi in questa drammatica storia come pochi  posti letto, pochi ricoveri  e pochi TSO non siano affatto indici di buone cure.

Il mandato sociale del Medico è quello di curare, non quello di includere socialmente.

La legge che tutto il mondo ci invidia ha provocato alla sua promulgazione molto suicidi: ne parla Mario Tobino , nel suo libro "Gli ultimi giorni di Magliano". (Molto interessante a questo proposito è anche il libro di Alberto Italo " Il manicomio prima e dopo").

Viene da chiedersi " Quanti sono i suicidi dei nostri giovani? "

Quanti potrebbero essere evitati?

Per inciso si noti che qui in Brianza non vediamo questi grandi progetti di inclusione dei malati.

Nell’articolo si parla di visite domiciliari... Ma quali? Nella esperienza della mia famiglia sono state due in dieci anni di malattia.

Tante altre osservazioni ci sarebbero da aggiungere, ma le rimando a un secondo capitolo.

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